Sport e dieta per un fisico in salute e un sorriso in forma smagliante, con le giuste precauzioni e i preziosi consigli del dentista.
Dopo le feste e le vacanze, si torna a regimi dietetici più moderati, equilibrati e sani e c’è anche chi è molto attento alla linea e per rientrare nel peso forma, si dedica alla pratica degli sport. Una corsa in città, il nuoto, la tensione di stressanti situazioni agonistiche, l’assunzione di integratori alimentari, il consumo di barrette e drink energetici possono diventare insidie per denti e gengive.
L’attività fisica è una buona e sana abitudine ma può esporre ad alcune problematiche, da non sottovalutare per la salute della bocca, che possono arrivare a compromettere il sorriso. Con le giuste precauzioni e i sempre utili e preziosi consigli del dentista, si possono prevenire diversi problemi ed evitare traumi, anche ricorrendo all’impiego di appositi apparecchi paradenti che riescano a proteggere la muscolatura masticatoria evitando un eccessivo sovraccarico, responsabile di fragilità dentale e fratture.
Per ripartire alla grande nel nuovo anno, applichiamo le giuste e corrette attenzioni e cure per ottenere o mantenere un’ottima forma fisica, godere di un benessere generale senza dimenticare di proteggere adeguatamente anche la salute di denti e gengive.
Dieta e alimenti che fanno male ai denti
Oltre alla costanza nell’allenamento, l’elevata resistenza agli sforzi e una notevole determinazione per sottoporsi allo svolgimento degli esercizi fisici, ogni sportivo per essere performante deve assumere grandi quantità di zuccheri. Un regime alimentare che spesso include alcuni cibi che fanno male ai denti perché provocano un elevato ph di acidità contenuto nella saliva, responsabile di attacchi batterici dannosi per la bocca che facilitano e aumentano la possibilità che insorgano fenomeni cariogeni.
È importante pertanto, come sempre, curare e rispettare scrupolosamente una corretta igiene del cavo orale e mettere sulla tavola alimenti composti da carboidrati raffinati, verdura ricca di vitamine e frutta fresca che non sia possibilmente troppo dolce. Preferire anche il consumo di barrette ai cereali o che contengano frutta secca come mandorle, nocciole e noci e limitare il più possibile gli energy drink preferendo l’acqua, che evita la secchezza delle fauci e protegge la bocca dai batteri.
La saliva e la sua importanza
Il valore del ph della saliva, come abbiamo detto in precedenza, è fondamentale per mantenere il giusto equilibrio all’interno del cavo orale, preservandolo dagli attacchi batterici causati dall’acidità e di conseguenza dallo sviluppo di eventuali patologie. Un ph neutro si attesta su valori compresi fra 6.5 e 7.5 ed è possibile misurarlo effettuando un apposito test, che in alcuni casi viene consigliato dai dentisti.
Questa analisi permette di stabilire se la bocca è soggetta a rischio di carie e gengiviti. La quantità di saliva che produciamo in condizioni normali va da 0.94 a 1,9 litri. Si ha un notevole incremento della secrezione salivale durante le ore pomeridiane che va riducendosi nel corso della notte. Se è molto ridotta, la bocca diventa secca e può creare disturbi a lingua, gengive e ai tessuti molli favorendo l’insorgenza dell’alitosi. Può inoltre aumentare il rischio di carie dentarie e malattie periodontali, ossia patologie croniche che riguardano il tessuto che avvolge le radici del dente, causando problemi anche alle gengive.
Durante l’attività sportiva si ha una consistente diminuzione della produzione di saliva ed è pertanto importante prestare molta attenzione all’idratazione in quanto potrebbe facilitare anche un conseguente abbassamento delle difese immunitarie. Per contrastare questa possibilità è necessario bere molta acqua o mangiare caramelle purché senza zucchero.
In caso di eccessiva secchezza è opportuno recarsi dal dentista prendendo in considerazione anche la possibilità di impiegare appositi spray di saliva artificiale.
Nel caso di salivazione abbondante, invece, occorre distinguere se la causa è dipendente dal consumo di cibi molto piccanti o dal sapore molto amaro - che possono causare un normale aumento di acidità – oppure se è dovuta a una maggiore attività delle ghiandole salivari o dipende da ulteriori problemi. In questo caso è opportuno ricorrere a un consulto medico per escludere la presenza di una patologia pregressa e intervenire per ripristinare il corretto equilibrio.
Attenzione allo smog per chi corre in città e al cloro per chi nuota in piscina
Una delle pratiche sportive più diffuse è quella di andare a correre. Chi è costretto a farlo in città, deve tenere conto della qualità dell’aria che può contenere livelli elevati di anidride solforosa, molecole di acido cloridrico o solforico che – proprio come avviene a causa di fattori quali un’alimentazione ricca di zuccheri e l’abitudine al fumo - sono in grado di favorire la comparsa di problemi di carie e problematiche di natura odontoiatrica.
Anche in questo caso si ha una riduzione del ph che - a causa delle sostanze nocive presenti nell’aria e inalate durante l’attività sportiva aerobica all’aria aperta – scendono sotto il 5.5 originando una acidità orale che rappresenta la condizione favorevole per la proliferazione batterica che genera patologie a carico dell’apparato dentale. A confermare questa maggiore predisposizione è un odontoiatra italiano, specializzato in implantologia e rigenerazione ossea, che afferma che il superamento della soglia di guardia dei livelli delle molecole acide contenute nell’aria di alcune grandi città – come Roma o Milano – è responsabile di problemi più o meno gravi che colpiscono principalmente le vie respiratorie e possono alterare il ph della saliva creando l’ambiente ideale per la diffusione della carie.
Anche per i nuotatori esiste un rischio per la salute orale, collegato al contatto con il cloro disciolto nella piscina, che evaporando, forma un composto chimico – l’acido cloridrico – che se viene a contatto con lo smalto dei denti può arrivare a danneggiarlo. Per prevenire questo rischio è possibile ricorrere all’intervento del dentista, facendosi prescrivere un apposito smalto specifico da applicare come protezione dall’attacco del cloro oppure utilizzando un apparecchio protettivo, dispositivo utile anche in altre circostanze che sottopongono i denti a rischi di usura e rottura.
Bite dentali per sportivi per proteggere la dentatura e la muscolatura masticatoria da traumi e sollecitazioni
Un ulteriore fattore a cui gli sportivi – specialmente in caso di stressanti situazioni competitive – sono soggetti, è quello che riguarda il serramento dei denti e il bruxismo. Fenomeni che spesso avvengono anche durante le ore di riposo notturno e si verificano perché si tende a scaricare la tensione, stringendo fortemente i denti. Questa abitudine – che sollecita e indebolisce i muscoli parietali e facciali del cranio - può causare anche fastidiosi capogiri, intensa cefalea e tensione a carico della mascella e può compromettere la corretta funzione della muscolatura masticatoria. La ripetitività di questo atteggiamento, inoltre, può dare luogo a fratture o rotture dei denti anche di una certa entità.
È pertanto opportuno e utile per prevenire e limitare i potenziali danni, chiedere consiglio al proprio dentista che potrà prescrivere l’impiego di farmaci miorilassanti o suggerire appositi esercizi utili a favorire una decontrazione della muscolatura e valutare, eventualmente, anche la realizzazione di un Bite dentale su misura – ovvero di una mascherina in resina – che una volta applicato potrà essere fondamentale anche durante la pratica sportiva. Un presidio che avrà una funzione di difesa, per attutire i colpi e proteggere la dentatura da tutte le pericolose sollecitazioni dovute al continuo serramento e al bruxismo con conseguente sovraccarico masticatorio, responsabile di malesseri e disturbi insidiosi che possono arrivare ad usurare e danneggiare i denti, compromettendo le normali funzioni del cavo orale e mettendo seriamente a rischio la bellezza e la salute del sorriso.