Gli impianti zigomatici e all on 4 sono le soluzioni ideali per ripristinare la normale funzionalità degli elementi dentari irrimediabilmente compromessi da patologie o traumi.
La scelta degli impianti dentali
Quando in seguito a incidenti o malattie si perdono uno o più denti, l’unica opzione è quella chirurgica. Tuttavia non sempre le condizioni fisiche del paziente si prestano a tutti gli interventi. Le protesi mobili possono non essere indicate quando non garantiscono un adeguato fissaggio all’interno della bocca, mentre quelle fisse necessitano di sufficiente spazio per essere ancorate agli innesti endossei. In questo secondo caso il soggetto in questione può presentare un’atrofia del seno mascellare oppure quantità e densità ossea inadatta per le tradizionali metodologie implantologiche. Qui entrano in gioco le tecniche dell’impianto zigomatico e del all on 4, che in modo differente risolvono il problema e permettono di dire addio alla vecchia e scomoda dentiera.
Meno tempo e disagio ridotto
Sia gli impianti zigomatici che quelli all on 4 hanno il doppio vantaggio di ridurre drasticamente le tempistiche di riabilitazione e di evitare procedure che prevedano ricostruzioni ossee importanti. Da diversi anni ormai queste due tecniche stanno prendendo il posto di quelle classiche di implantologia perché sottopongono il soggetto a minor disagio. Spesso infatti si arriva ad adottarle quando le altre opzioni si sono rivelate inefficaci o impraticabili, o in associazione con altri tipi di operazioni per implementare la forza e il fissaggio degli innesti.
Impianti zigomatici
Questa tecnica prevede l’ancoraggio dell’impianto all’interno dell’osso degli zigomi, dove c’è sufficiente spazio e densità per consentire un fissaggio solido e duraturo. Non importa quanto sia ridotto il seno mascellare del soggetto o quanto sia sottile l’osso residuo, perché la protesi fissa si andrà a posizionare su viti innestate dove esiste sufficiente tessuto. I materiali impiegati sono biocompatibili e lavorati in modo da eliminare il rischio di infezioni o rigetti. L’impianto zigomatico in aggiunta non necessita di incrementi ossei.
All on 4
All on 4 vuol dire letteralmente “tutto su 4”, cioè il numero totale dei sostegni necessari per consentire la ricostruzione di un’intera arcata dentale. Grazie ai perni endossei i denti acquistano la massima stabilità, permettendo di masticare nuovamente in maniera corretta. L’innesto dei quattro impianti è ideale per aggirare l’ostacolo del riassorbimento osseo, con una percentuale di successo superiore al 90%. Questa modalità viene chiamata anche “a carico immediato”, poiché nel giro di 24-48 ore riporta il paziente in condizioni di totale autonomia, ed è indicata laddove altri sistemi di implantologia di solito falliscono.
L’evoluzione della tecnica dagli anni ’80 ad oggi
La soluzione degli impianti zigomatici in verità non è recentissima, anzi la prima sperimentazione risale alla metà degli anni ’80. In principio però questa tecnica veniva adottata quasi esclusivamente per i soggetti con gravi resezioni ossee o debilitati in seguito a chirurgia oncologica. Nel corso degli anni sono poi aumentate le applicazioni terapeutiche e anche le sperimentazioni della procedura in un numero sempre maggiore di contesti odontoiatrici e ricostruttivi.
Implantologia e allungamento dell’età media
La scelta implantologica di frequente si impone non solo per via di eventi patologici o traumatici, ma anche per naturale deterioramento dei tessuti e degli elementi dentari naturali. La vita media si allunga e sempre più individui necessitano di soluzioni che gli consentano di mantenere uno stile di vita normale, sia dal punto di vista funzionale che estetico. La chirurgia è utile ma non può risolvere qualunque problematica, perché ciò dipende dalla condizione soggettiva, fisica e clinica. Per questo motivo gli impianti zigomatici e all on 4 stanno conquistando terreno in questo segmento odontoiatrico, perché riescono a superare i limiti dell’implantologia generica. Il paziente va in contro a interventi meno pesanti sotto il profilo pratico e post-operatorio, abbattendo sensibilmente anche i costi.
Implantologia carico immediato e differito
Gli impianti all on 4 e quelli zigomatici vengono detti anche “a carico immediato”, cioè permettono il collegamento di protesi fisse già dopo 24 o 48 ore. La maggior parte delle soluzioni tradizionali richiedono tempistiche più lunghe poiché occorre attendere prima la completa osteo-integrazione e guarigione totale dei tessuti. Sotto il profilo tecnico quali sono quindi le differenze tra questa tecnica e quella “a carico differito”? In primo luogo bisogna specificare che il termine “carico” sottintende la pressione e il lavoro che viene trasmessa a denti, tessuti e ossa durante la masticazione. Per giudicare la riuscita di un intervento di implantologia bisogna misurare il successo in base alla stabilità primaria e secondaria. La prima è di tipo meccanico, e riguarda l’interazione dell’impianto con l’osso, la seconda di tipo biologico, relativa cioè alla rigenerazione fisica intorno all’impianto stesso.
Si tratta di due fasi estremamente importanti, l’una propedeutica all’altra, separate da un intervallo necessario a consentire l’adeguata guarigione dei tessuti. Nell’implantologia a carico differito si arriva ad aspettare fino a 3 o 6 mesi prima di applicare la protesi fissa, una differenza enorme rispetto all’omologo a carico immediato. Verrebbe da pensare che gli impianti che necessitano di periodi più lunghi siano migliori e quindi più affidabili, ma non è realmente così. Si tratta di tipologia di interventi molto diversi per cui nell’implantologia a carico differito si scelgono strategie indicate alle specifiche caratteristiche del paziente, che concedono altre possibilità ma richiedono anche tempi prolungati.
L’opzione degli impianti a carico immediato viene scelta dal paziente che non può o non vuole aspettare troppo a lungo prima di godere pienamente della sua “nuova vita”, ma soprattutto si tratta di un’esigenza clinica. In assenza porzioni di tessuto ed osso sufficienti per l’implantologia a carico differito quella a carico immediato è l’unica strada da percorrere per evitare interventi ripetuti che si traducono quasi sempre in altrettanti fallimenti. In aggiunta occorre dire che la garanzia di successo degli impianti a carico immediato nonostante i tempi di guarigione così incredibilmente ridotti è strettamente legata anche alla fisiologia del soggetto in questione. Anche nel caso di impianti zigomatici e all on 4 devono sussistere alcuni presupposti fondamentali:
- Condizioni cliniche del paziente favorevoli alla fase operatoria e post-operatoria
- Assenza di patologie o controindicazioni
- Perfetta progettazione della protesi (forma, materiali, dimensioni)con distribuzione armonica degli impianti in arcata
- Buona stabilità primaria degli impianti
- Assenza di para-funzioni come bruxismo o serramento dentale
- Corretto bilanciamento occlusale masticatorio
- Buon supporto parodontale (gengive e tessuti molli in salute)
La sicurezza prima della velocità
Nonostante la moderna odontoiatria abbia ridotto al minimo qualunque rischio di sorta sia nell’implantologia a carico differito che in quella a carico immediato, occorre sempre valutare attentamente l’approccio al trattamento. A prescindere dalla volontà del paziente e dalle capacità del chirurgo, bisogna in ogni caso agire prediligendo la sicurezza alla rapidità. Se sussiste anche solo qualche dubbio circa la riuscita dell’innesto implantologico è bene informare il soggetto interessato e protendere per la soluzione più certa.
Al giorno d’oggi anche in caso di impianti a carico immediato si procede con l’applicazione di protesi fisse ma inizialmente temporanee, quindi è possibile in ogni caso “tornare indietro” anche dopo aver imboccato un sentiero piuttosto che l’altro. Tuttavia è non di meno costoso, oneroso e traumatico per il paziente ricominciare da capo e riconsiderare un altro percorso terapeutico, rovinando tutto il lavoro fatto fino a quel momento. Per questo motivo bisogna affidarsi a professionisti competenti e ascoltare il loro parer, perché in ultima istanza la decisione spetta sempre e comunque al dentista. L’obiettivo è scegliere il trattamento più adeguato per dare una resa sicura nel tempo, senza pericoli per la salute né spreco di tempo e di soldi.