IMPIANTI DENTALI, PRECAUZIONI E PATOLOGIE CORRELATE

Nel panorama delle patologie odontoiatriche anche gli impianti dentali possono essere colpiti da affezioni che ne compromettono durata e funzionalità.


Anche gli impianti dentali possono ammalarsi

Pur trattandosi sostanzialmente di elementi artificiali, tra le problematiche a cui i pazienti impianti dentali possono andare incontro non vi sono soltanto quelle legate all’usura dei materiali. Esistono infatti condizioni patologiche tipiche che si sviluppano proprio nei soggetti a cui sono state applicate delle protesi. Nel dettaglio si parla di mucosite perimplantare e di perimplantite, due malattie ben distinte che tuttavia sono strettamente correlate perché possono evolversi l’una nell’altra. Per fortuna questa eventualità non è così frequente, e nella maggior parte dei casi le due forme hanno un decorso indipendente, così come anche differenti percorsi terapeutici. L’incidenza della perimplantite e della mucosite perimplantare sono destinate ad aumentare per due motivi fondamentali, l’allungamento della vita media della popolazione e la maggiore diffusione degli impianti dentali.

È facilmente intuibile che più si invecchia maggiore è la probabilità di incorrere in disturbi di salute, nella fattispecie in campo dentistico. L’efficacia delle normali cure con il tempo si riduce e si rende necessario il ricorso a strategie più radicali e invasive per ripristinare estetica e funzionalità dentale. Qui entrano in gioco gli impianti dentali, soluzioni di ultima generazione sempre più performanti, che tuttavia non sono immuni alle criticità di cui sopra. Occorre precisare che ad ammalarsi non sono gli impianti dentali in senso stretto, perché non composti da tessuto vivo, ma piuttosto le aree della bocca in prossimità delle protesi. Si tratta quindi infezioni o infiammazioni di porzioni ossee o gengivali, che nei casi più gravi possono causare anche il distacco e la perdita degli impianti dentali.

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La mucosite perimplantere e la perimplantite delle protesi dentali

La mucosite perimplantare è una patologia che colpisce il tessuto gengivale intorno agli impianti dentali. Il fenomeno si sviluppa con il passare del tempo a causa di un processo infiammatorio, quasi sempre di tipo reversibile. I segni clinici di questa affezione sono particolarmente evidenti e facilmente individuabili da parte dell’odontoiatra, vale a dire:
• Flogosi (infiammazione) con mucosa che si presenta ulcerata
• Sanguinamento moderato spontaneo e più abbondante in sede di sondaggio del dentista
• Formazione di edemi provocati dalla risposta immunitaria dell’organismo come forma di rigetto
Sebbene sia una malattia fastidiosa e da trattare tempestivamente, la mucosite il più delle volte intacca soltanto il sigillo superficiale, e non causa la perdita di ancoraggio degli impianti dentali all’osso.

La perimplantite è altresì una condizione di tipo infiammatorio ma comprende anche un processo di proliferazione batterica che porta alla distruzione della coesione tra ossa e protesi. La perdita del tessuto di supporto genera in prima battuta la mobilità degli impianti dentali e allo stadio più avanzato il distacco totale dalla sede di innesto, con totale compromissione della protesi. I segni clinici della patologia sono nel dettaglio:
• Formazione di tasche perimplantari
• Riassorbimento della cresta ossea e distacco che si evidenzia nelle radiografie
• Sanguinamento in fase di sondaggio durante visita dentistica
• Rossore e gonfiore della mucosa

La perimplantite, condizione ben più grave e invalidante della mucosite, è altresì più insidiosa e difficile da diagnosticare in mancanza di controlli periodici. Essa infatti può non dare alcun dolore localizzato, e sebbene sia uno dei fattori determinanti per mantenere saldi gli impianti dentali, la mobilità della protesi non ne è un segno specifico o utile per la sua individuazione.

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Predisposizione allo sviluppo di malattie degli impianti dentali

Statisticamente esistono delle condizioni fisiologiche, patologiche e genetiche che si associano maggiormente allo sviluppo di malattie degli impianti dentali. Per cominciare il diabete è considerata una delle affezioni da tenere sotto controllo quando vengono applicate delle protesi dentali. In pazienti con pessimi livelli metabolici, scarso controllo e valori scompensati, vi è un’alta probabilità di fallimento dell’intervento implantologico. Anche le malattie cardiovascolari sono vanno attenzionate, nello specifico perché sono correlate all’assunzione di farmaci che influiscono sulla coagulazione del sangue, oltre allo sviluppo di infezioni come endocarditi.

Il passato clinico odontoiatrico ha ugualmente la sua importanza, poiché in soggetti che hanno avuto episodi di parodontopatie possono stazionare focolai batterici latenti. È stato osservata una differenza tra pazienti con edentulia parziale (mancanza di alcuni denti) o edentulia totale. In quest’ultimo caso l’eventualità di incorrere in mucositi perimplantari o perimplantiti è molto più bassa che negli individui che conservano ancora i propri denti naturali. La ragione sta nel potenziale accumulo di placca interdentale, terreno fertile per patogeni che possono andare ad intaccare tessuti gengivali e ossei.

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Igiene orale, stili di vita e durata degli impianti dentali

I portatori di impianti dentali dovrebbero di norma effettuare almeno 3-4 visite di controllo annuali, allo scopo di mantenerli in perfette condizioni di funzionalità e prevenire eventuali problematiche di sorta. La durata media di una protesi è molto variabile poiché dipende da numerosi fattori, alcuni dei quali dipendono “fortunatamente” dagli stessi pazienti. Una buona igiene orale domiciliare quotidiana è l’ABC della salute dentale, e non di meno di quella degli impianti dentali. Anche l’alimentazione gioca sempre un ruolo importante, quindi tanto per cambiare l’assunzione moderata di cibi con elevato contenuto di zuccheri, a favore di quelli ricchi di fibre, della frutta e della verdura.

I soggetti fumatori sono tra quelli che più facilmente possono andare incontro a patologie a carico degli impianti dentali, perché il tabagismo aumenta il pericolo di sviluppare processi infiammatori e infezioni batteriche. Un paziente non fumatore, senza particolari patologie o tanto meno parodontopatie pregresse, che cura la propria igiene orale e si reca dal dentista periodicamente, ha notevoli possibilità di conservare gli impianti dentali per oltre 10 anni. È stato osservato che nei pazienti affetti da diabete o da malattie cardiovascolari, i primi 5 anni sono quelli con minore incidenza di problematiche a carico degli impianti dentali. Dopo questa “data di scadenza”, nei soggetti predisposti, è più facile che si possa arrivare a sviluppare mucositi o perimplantiti, specialmente se a tutto ciò si aggiunge anche fumo e una dieta scorretta.

Fattori di successo o fallimento deli impianti dentali

Per prevenire la formazione di patologie come perimplantiti e mucositi perimplantari è essenziale una attente e completa valutazione del caso. Prima di tutto si deve sondare il passato clinico del paziente, i suoi precedenti e l’eventuale ereditarietà. Poi monitorare lo stato di salute parodontale, sia presente che anteriore all’intervento. La collaborazione tra medico e paziente è una parte imprescindibile del procedimento terapeutico, quindi il soggetto va adeguatamente informato e coinvolto in prima persona nel percorso di cura. La sensibilizzazione verso l’igiene orale personale e la verifica del suo comportamento domiciliare sono alla base di un rapporto produttivo che può influire positivamente sul successo e sulla durata degli impianti dentali.