Bere acqua mantiene idratate le gengive e favorisce la mineralizzazione dei denti. Attenzione però a verificare sempre i valori di fluoro.
L’acqua è un elemento principale e indispensabile per il nostro organismo. Nel corpo di un adulto si calcola che sia presente un quantitativo pari almeno al 60%, più o meno corrispondente a 42 litri di acqua. Bere 2, 5 litri di acqua in media al giorno – circa 8 bicchieri – garantisce una buona forma fisica all’organismo e apporta anche la presenza di quei preziosi minerali come fluoro e calcio, che si possono trovare anche in molti cibi e che si rivelano utili per la salute e l’igiene della bocca.
Occorre tuttavia prestare attenzione ai valori di fluoro assunti, poiché un eccessivo dosaggio potrebbe addirittura limitare il beneficio e risultare potenzialmente dannoso per quanto riguarda, in particolar modo, la salute dei bambini. Da una ricerca esperienziale, è inoltre emerso che anche il vino rosso – ovviamente assunto sempre con moderazione – sarebbe in grado di contrastare l’attacco batterico a denti e gengive. Se può avere un fondo di verità questa rivelazione, è sempre opportuno ricordarsi che esistono anche alcune problematiche che possono insorgere e riguardano lo smalto e il colore dei denti, dovute all’acidità del vino e al suo forte potere macchiante.
Acqua minerale calcio e fluoro ma in giusta dose, specialmente per la salute dentale dei bambini
L’assunzione di fluoro, in passato, avveniva mediante compresse o soluzioni liquide a base di fluoro. Questo minerale prezioso, si trova anche in alcuni cibi e nell’acqua minerale che beviamo ogni giorno. Occorre tuttavia ricordarsi che per ogni età il contributo di fluoro è variabile perché diverse sono le esigenze legate – in particolar modo – alla salute dentale.
Per i bambini, ad esempio, l’apporto di fluoro è utile e indispensabile per la corretta costituzione dei denti in fase di crescita. Il Ministero della Salute, dal 2003, ha inoltre stabilito che nelle etichette presenti sulle acque minerali in vendita, debba essere indicata oltre alla quantità di fluoro disciolta, anche una dicitura relativa all'allerta per bambini lattanti e di età inferiore ai sette anni, in caso di una concentrazione superiore a 1,5 mg per litro.
Una assunzione troppo elevata, infatti, nei casi più lievi può portare alla comparsa di macchie sui denti – bianche o giallastre – in quelli più estremi, può generare ulteriori problematiche. Risulta inoltre importante, tenere conto anche del regime alimentare. In una dieta che contempla la presenza di cibi ricchi di fluoro, sarà preferibile includere acque con un ridotto apporto fluorico e viceversa.
Solitamente le acque maggiormente indicate per i bambini lattanti o inferiori ai sette anni, hanno un contenuto pari a circa 0,3 mg per litro.
Anche il calcio è un minerale che riveste un ruolo importante per la struttura dentale e per essere assimilato, richiede l’apporto di vitamina D anch'essa presente in molti cibi. Una ulteriore considerazione riguarda le bevande e le acque con anidride carbonica. Questo acido, infatti, non solo rende inutile l’apporto di calcio e di fluoro e quindi demineralizza i denti, ma è responsabile anche del consumo dello smalto e li espone a una potenziale erosione.
Gengive idratate, denti puliti e alito fresco
Oltre a rafforzare i denti e a rimineralizzarne la struttura, l’acqua aiuta a proteggere denti e gengive, contribuendo alla rimozione dei residui organici del cibo ingerito durante i pasti e parte di quei batteri che diversamente possono alimentare e favorire la carie. Un ph neutro è ideale per proteggere il cavo orale dall’attacco batterico e dagli acidi. L’acqua si rivela in questo senso la scelta sempre più indicata per mantenere e ripristinare il giusto livello di pH. Anche la produzione della saliva contribuisce al benessere del cavo orale, per il suo aspetto protettivo e l’acqua serve per assicurare un giusto equilibrio idratante. L’idratazione, infatti, è importante per l’igiene delle gengive che svolgono un ruolo di protezione per le radici dei denti. L’acqua infine contrasta anche gli effetti sgradevoli dell’alitosi.
Ricordiamoci sempre e comunque di lavare i denti più volte al giorno come consigliano i dentisti, dopo ogni pasto e con particolare cura e attenzione la mattina al risveglio e la sera prima di coricarsi.
Anche il consumo di vino rosso, senza esagerare, combatte i batteri della bocca ma attenti agli acidi e alle macchie
A conclusione di questa analisi dedicata all’importanza delle acque minerali e alle loro proprietà antibatteriche, da una ricerca recente è emerso che anche bere un bicchiere di vino può risultare benefico, per il suo potere respingente nei confronti dei batteri responsabili di carie e di malattie gengivali. Ovviamente stiamo parlando di un consumo in quantità minima e sempre controllata. I polifenoli – molecole naturali - presenti in particolare nel vino rosso, l’acido caffeico e l’acido pcumarico – sarebbero in grado di ridurre la possibilità che i batteri abbiano presa su denti e gengive. Durante la fase digestiva, inoltre, i polifenoli presenti nel cavo orale sommandosi ai metaboliti, sarebbero in grado di svolgere una azione di contrasto molto elevata.
Particolare attenzione,tuttavia, richiedono quei vini – specialmente i bianchi – che hanno una notevole acidità, nemica dello smalto dei denti, in quanto favorisce ai batteri una maggiore presenza alimentando il processo carioso. Da non sottovalutare, inoltre, anche il loro potere macchiante che, contrariamente a quanto si possa naturalmente pensare, ha una elevata concentrazione nei bianchi rispetto ai rossi.
Esistono tuttavia alcune accortezze che si possono adottare come quella di spazzolare bene i denti prima di bere vino, poiché la placca risulta il primo elemento ad essere intaccato dal colore responsabile della formazione delle macchie. Mentre si beve è sempre preferibile mangiare qualcosa per aumentare la salivazione, diminuendo così l’acidità. Affiancare al vino un pezzo di formaggio, ad esempio, aiuta a contribuire alla compensazione di calcio che contribuisce – come abbiamo visto – alla remineralizzazione della superficie dello smalto dei denti. Lasciar trascorre inoltre almeno mezzora prima di lavarsi i denti dopo aver terminato di bere è efficace. I denti, infatti, sono maggiormente più sensibili all’azione abrasiva essendo stati demineralizzati dalla presenza del vino e questo tempo di attesa, consente allo smalto dentale di potersi rigenerare.
Evitare infine anche l’uso di dentifrici che contengono bicarbonato perché la loro azione abrasiva potrebbe incrementare e peggiorare ulteriormente la situazione. Meglio scegliere un gel al fluoro, da applicare sui denti, dopo una adeguata pulizia serale prima di coricarsi. Un paio di sedute all’anno dal dentista per la pulizia professionale, non devono mai mancare e, in caso di macchie dentali molto marcate, prevedere anche dei trattamenti sbiancanti che donano una efficacia più duratura.
Lo sbiancamento dentale può essere fatto anche a casa, mediante l’applicazione di apposite mascherine da indossare durante la notte, ma in ogni caso è sempre utile e preferibile sentire preventivamente il parere del proprio dentista.
In definitiva è consigliabile limitare il consumo di vino come quello delle bibite gassate e contenenti sostanze zuccherine, preferendo per tutta la serie di indicazioni e benefici che abbiamo descritto finora. Il consumo di acqua minerale – con le dovute attenzioni nei riguardi dei quantitativi di fluoro - dovrebbe rappresentare sempre la prima scelta. Ideale alleata – assieme a molti cibi che fanno bene ai denti - per preservare la loro salute e quella delle gengive e mantenere correttamente pulito e igienizzato il cavo orale. Semplici attenzioni e abitudini consuete, come il corretto uso di spazzolino e dentifricio, contribuiscono a far brillare al meglio il nostro sorriso.